Il grido di allarme delle educatrici di sostegno a Milano

C'è una questione latente nel cuore del servizio educativo di sostegno del Comune di Milano. Si tratta di una crisi silente che riguarda le educatrici di sostegno e la loro crescente precarietà lavorativa.

Queste professioniste, figure centrali nel settore educativo, si ritrovano spesso a confrontarsi con una significativa precarietà lavorativa. Di frequente, sono assunte con contratti part-time di meno di 12 ore settimanali e una retribuzione a ore, una combinazione che, sfruttando le ore di lavoro supplementare, si traduce essenzialmente in un sistema di lavoro su chiamata.

In altre situazioni, la precarietà lavorativa è strettamente connessa alle variazioni temporanee dei monte ore contrattuali: viene imposto un contratto per 12 ore a settimana che poi viene esteso a 28-30 ore settimanali da settembre a giugno in corrispondenza dell'anno educativo, per poi tornare a 12 ore. Tuttavia, è chiaro che per coloro che hanno bisogno di ottenere un finanziamento o di affittare un'abitazione, un contratto che nominalmente prevede 12 ore settimanali non fornisce garanzie adeguate.

Come se ciò non bastasse, spesso accade che le principali cooperative coinvolte non assicurino il corretto inquadramento contrattuale al livello D2 per le educatrici di sostegno, una questione che la Cisl Fp ha sottolineato ripetutamente. Questa richiesta non solo deriva dalla necessità di garantire alle educatrici un trattamento adeguato, ma anche dal desiderio di preservare la qualità e l'efficacia del servizio fornito, riconoscendo la dignità professionale delle lavoratrici del settore, anche attraverso il giusto riconoscimento economico.

Un elemento critico della situazione attuale del servizio educativo di sostegno del Comune di Milano è il frazionamento eccessivo dei moduli. Questo scenario è reso ancor più complicato dal costante aumento delle certificazioni degli alunni con disabilità, che richiede sempre più risorse e personale dedicato.

La Cisl Fp ha avanzato al Comune di Milano richieste chiare e precise: condizioni di lavoro dignitose, moduli a tempo pieno, retribuzioni adeguate, maggiori investimenti in personale e strumenti di lavoro, continuità dell'educatrice all'interno del gruppo classe e l'apertura di un tavolo di confronto per una gestione più efficace del servizio educativo di sostegno.

Queste richieste riflettono le necessità di un settore che riveste un ruolo chiave nel nostro sistema educativo. È fondamentale che il Comune di Milano prenda seriamente in considerazione queste questioni, aumentando gli investimenti negli appalti per garantire risorse sufficienti per un servizio educativo di qualità.

Il rinnovo dell'appalto per la gestione del servizio educativo di sostegno offre un'opportunità unica per affrontare e risolvere le criticità. Il miglioramento di questo servizio è un tema che dovremmo avere tutti a cuore, perché quando si parla dell'educazione dei più piccoli, si parla del futuro della nostra società.

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