Sfide e prospettive per gli educatori finanziari del Comune di Milano dopo la fine del reddito di cittadinanza

Nel panorama italiano, l'educazione finanziaria è stata introdotta nel 2011 con la norma UNI 11402. Ispirata ai modelli dei Paesi anglosassoni, questa norma è stata una risposta alla crisi economica del 2007-2008, sottolineando la necessità di un servizio pubblico gratuito di educazione finanziaria per i cittadini.

Secondo la norma UNI, gli educatori finanziari devono seguire un corso di abilitazione di almeno 80 ore e superare un esame finale. Gli operatori acquisiscono competenze specializzate in pianificazione economica familiare, budgeting, indebitamento, protezione, previdenza e investimento.

Il Comune di Milano, avvalendosi della competenza degli educatori finanziari formati e certificati secondo la norma UNI 11402 e forniti da alcune cooperative sociali, ha avviato nel 2014 il progetto sperimentale "Azione 44". Dopo sei anni di attività, nel 2020, l'iniziativa si è consolidata diventando un servizio pubblico gratuito offerto ai cittadini tramite la piattaforma digitale WeMi.

Gli educatori finanziari, grazie alla loro sensibilità sociale, hanno acquisito competenze specializzate per gestire persone e famiglie fragili, italiane o straniere. Spesso queste famiglie versano in condizioni di sovraindebitamento a causa della perdita del lavoro o della casa, o addirittura sono vittime di usura. Le famiglie vengono orientate verso possibili soluzioni, come il saldo e stralcio, il ricorso alla legge 3/2012 sul sovraindebitamento, le dilazioni o le rinegoziazioni del debito.

Parallelamente, sono stati stipulati accordi con diversi comuni, in particolare nei piani di zona della provincia di Milano e Varese, per supportare le famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza, e non solo, che versano in condizioni di fragilità.

Nel quadro di incertezza attuale, è imprescindibile riconoscere l'importanza strategica della figura dell'educatore finanziario. Questo professionista, dotato di competenze specialistiche e con una sensibilità acuta per le dinamiche socioeconomiche, svolge un ruolo cardine nell'educare e orientare i cittadini a una gestione oculata delle risorse finanziarie. Il loro lavoro, quindi, dovrebbe essere adeguatamente valorizzato dal punto di vista retributivo e di inquadramento professionale.

Soprattutto in un contesto di difficoltà economiche crescenti, gli educatori finanziari rappresentano un pilastro di consapevolezza e resilienza, guidando le famiglie verso scelte sostenibili e responsabili. Essi meritano, dunque, un riconoscimento concreto del valore del loro lavoro, non solo attraverso una retribuzione adeguata, ma anche attraverso un avanzamento professionale coerente con le loro competenze e responsabilità.

La CISL Fp è chiamata a intraprendere un percorso di tutela e valorizzazione di questi professionisti, attraverso iniziative volte al riconoscimento economico e all'avanzamento di carriera, in linea con il ruolo fondamentale che gli educatori finanziari svolgono nella società. La sfida è quindi duplice: da un lato, garantire che il loro lavoro sia adeguatamente retribuito; dall'altro, assicurare che la loro posizione professionale sia riconosciuta e valorizzata, dando loro la possibilità di crescere e di contribuire ancora di più alla costruzione di una società resiliente e inclusiva.

Commenti

Post popolari in questo blog

Nuovo ordine delle professioni educative e pedagogiche: cosa c'è da sapere per gli educatori professionali

Rinnovato il CCNL Cooperative Sociali: ecco le novità in arrivo

Le notti passive negli enti del terzo settore: una forma di sfruttamento lavorativo